Fondamentale è partire dall’interesse dei bambini. Tutte le altre soluzioni proposte sono ciniche perché si ricorre a una realtà considerata buona che nessuno ha mai proposte o sostenute. E’ logico che si tratta di una proposta giuridica che si appoggia a una realtà sociale. Il così detto “utero in affitto” nella realtà viene praticato, ma anziché regolarlo, porre delle condizioni e stabilire dei termini pubblici e legali si preferisce comportarsi come con le persone vicine alla morte che vengono “aiutate” nella parte terminale della vita per evitare ulteriori dolori e perché non dignitoso per loro il sopravvivere. Come in questo caso: si fa ma non si dice (con buona pace del comportamento sociale) (ndr.)
Bella intervista a Michela Marzano e Ivan Cotroneo :
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-f234097f-cbfe-4aab-9650-9298eb4fba76.html#p=
libro di Michela Marzano: “padre, madre e gender”
Unioni civili, 450 giuristi per la stepchild adoption
Cresce il numero delle adesioni all'appello. Fino a tre giorni fa erano 230. L'iniziativa nel mirino di "Avvenire"
GIOVANNA CASADIO – La Repubblica
(ansa)ROMA - Le firme all'appello dei giuristi per la stepchild adoption, l'adozione del figlio del partner nelle coppie gay, sono salite a 450, solo tre giorni fa erano 230. Oltre a Magistratura democratica e, tra gli altri, all'ex procuratore di Milano, Edmondo Bruti Liberati, al capo del Tribunale dei minori di Bologna, Giuseppe Spadaro, a Melita Cavallo, Livio Pepino, Vladimiro Zagrebelsky si sono aggiunte ora le adesioni di Annamaria Bernardini De Pace, Luigi Ferrajoli, del presidente dell'Associazione italiana degli avvocati per la famiglia e per i minori (Aiaf), Alessandro Sartori.
Nel documento i giuristi pro unioni civili ricordano che in ballo c'è la tutela dei bambini; "Queste bambine e questi bambini esistono e il riconoscimento giuridico della relazione anche nei confronti dell'altro genitore assicura al bambino i diritti di cura, di mantenimento, ereditari ed evita conseguenze drammatiche in caso di separazione o intervenuta incapacità o morte del genitore biologico". L'appello laico è finito nel mirino di "Avvenire", il quotidiano dei vescovi, che sottolinea come nei sondaggi "le simil nozze non convincano gli italiani e ancor meno le adozioni". E un gruppo di giuristi cattolici ha infatti dato il via a un appello contro il disegno di legge sulle unioni civili che porta il nome della prima firmataria la dem Monica Cirinnà.
Nel rush finale in vista della discussione nell'aula del Senato (che è slittata dal 26 al 28 di gennaio, tra le polemiche delle opposizioni), i fronti opposti si agguerriscono. La battaglia si trasferisce nel paese, dove sono annunciate la piazza laica delle Famiglie arcobaleno e altre associazioni gay per il 23 in tutt'Italia. Mentre la piazza cattolica del Family day è convocata per il 30 a Roma.
