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9 ottobre 2016 7 09 /10 /ottobre /2016 19:56

La grande fuga dall’Italia

CRISTINA NADOTTI- LaRepubblica

LE CLASSI DI ETA’

10-34 anni    39.410      35-40 anni   27.692     0-9 anni  13.807     50-64 anni  11.471

 

LE PRIME 5 REGIONI DI PARTENZA         20.088                  Lombardia

                                                                      10.374                    Veneto

                                                                         9.823                     Sicilia

                                                                         8.436                    Lazio

                                                                         8.199                    Piemonte    

GIOVANI (18-34)  Regioni di partenza

                           Lombardia                             6.985

                           Sicilia                                      4.092

                           Veneto                                    3.481

                          Campania                               3.003

                           Piemonte                               2.804  

GIOVANI 818-34)  Paesi di destinazione 

                            U.K.                                       7.837   

                           Germania                              7.004

                           Svizzera                                 4.202

                           Francia                                  3.188

                           Brasile                                    1.931

LA RELAZIONE: il rapporto italiani nel mondo è stato elaborato da Migrantes, la fonazione della CEI.

IL REGISTRO: chi non è in Italia più di 12 mesi deve iscriversi all’Aire, amagrafe degli italiani residenti all’estero.                     

    Nell’ultimo studio della Fondazione Migrantes la fotografia di un fenomeno che ha assunto ormai i connotati di un vero e proprio esodo

Dati sottostimati: sono in molti a non cambiare residenza per non perdere l’assistenza sanitaria Mattarella: creare le condizioni per il rientro.

SONO I CITTADINI ITALIANI ISCRITTI ALL’AIRE NELL’ULTIMO ANNO PER SOLO ESPATRIO

Continua a crescere il numero di nostri connazionali che decide di lasciare il paese per stabilirsi all’estero. Nel 2015 sono stati oltre 100mila, 6mila in più dell’anno precedente. E a fare le valigie sono soprattutto i giovani: un terzo delle persone che si sono trasferite ha tra 18 e 34 anni. Meta preferita: la Germania

ROMA – Via da casa, spinti dal bisogno, non solo da quello economico, talvolta anche dalla voglia di provare a se stessi e agli altri che si può far meglio di quel che l’Italia ha reso possibile. Soltanto nell’ultimo anno sono 107.529 gli italiani che si sono trasferiti all’estero, la maggior parte in Germania (16.568), il 36,7 per cento ha tra i 18 e i 34 anni, non è sposato (il 60,2 per cento) e per il 56,1 per cento è maschio. Il Rapporto italiani nel mondo

elaborato da “Migrantes”, la fondazione della Conferenza episcopale italiana, racconta un abbandono progressivo del nostro Paese basandosi sui dati dell’Aire, l’Anagrafe italiana residenti all’estero.

E se è sconfortante leggere che hanno lasciato l’Italia 6.232 persone in più rispetto al 2014, è ancor peggio considerare che i dati dell’Aire descrivono il fenomeno in modo parziale, perché il numero di chi lascia l’Italia ma non si iscrive, contravvenendo a un obbligo di legge, è molto alto. A provarlo è il confronto con le statistiche dall’estero: alla Germania risulta un numero quattro volte maggiore di italiani residenti per lavoro nel Paese rispetto a quelli iscritti all’Aire.

È una migrazione che ha come meta soprattutto l’Europa, Germania in testa, poi la Svizzera, la Francia, il Belgio e il Regno Unito. Il 69,2 per cento degli iscritti all’Aire nel 2015 ha preferito restare nel cuore del Vecchio Continente. Anche perché chi parte non si sposta più sulla base di informazioni ottenute da persone già emigrate, che garantiscono un punto d’appoggio, ora, sottolinea il rapporto, «molti iniziano a conoscere le opportunità che il mercato del lavoro internazionale offre già durante gli anni della laurea mentre altri decidono di emigrare dopo essersi formati », una perdita enorme per l’Italia, che investe sull’istruzione di chi poi metterà a frutto le sue competenze all’estero.

Nel 2015 è stata la Lombardia a vedere partire più persone, 20.088, e a Bergamo si registra il maggior numero di iscritti all’Aire in totale (47.332). Ma se si considera il rapporto tra popolazione residente ed emigranti è sempre il Sud (in totale 30.999 nel 2015) ad aver perso più giovani. Spiccano i numeri di Licata, in provincia di Agrigento, 37.797 abitanti in paese a cui si aggiungono i 15.903 iscritti all’Aire. Negli ultimi dieci anni, insomma, la mobilità italiana è aumentata del 54,9 per cento, un dato che il presidente Mattarella ha commentato così: «I flussi talvolta rappresentano un segno di impoverimento.

I  NUMERI

4,8  mln  Gli iscritti all’anagrafe degli italiani residenti all’estero

48%  Sono 75.158 in più (il 48% in totale) le donne all’estero dal

          2014 all’inizio 2016

47.998  Gli studenti universitari italiani negli atenei stranieri,   

             soprattutto nel Reno Unito

57.832  I cittadini italiani che hanno usufruito del progetto

             Erasmus plus nel 2014

382.113  I pensionati residenti all’estero, 182.599 in Europa

               100.650 in America del nord     

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