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Poiché questa crisi economica proviene, é stata creata dalla finanza non é sufficiente dire che anche le banche devono rispettare le regole, ma che il loro ruolo deve ritornare a prima degli anni '80 quando lo stato era l'unico che decideva la creazione della moneta e del debito. Al giorno d'oggi ci sono politici disposti a fare una battaglia del genere? Si limitano a concorrere per il governo accettando le regole del mercato, ma non per il potere. Si decide prima chi gestisce l'economia, non si chiudono i portoni delle stalle quando i buoi sono già scappati. Voi vi fidate delle banche che manovrano strumenti finanziari a loro interesse come dei ladruncoli e vengono prese con le mani nella marmellata? Vanno rimesse sotto controllo pubblico poi attraverso le elezioni politiche un cittadino affida a chi lavora per il bene comune la gestione dello stato (ndr.)
MILANO.
Una multa da 485 milioni di euro a tre grandi banche — JPMorgan, Hsbc e Crédit Agricole — dopo cinque anni d'indagine, per dire che anche loro «come le altre aziende, devono rispettare le regole». Si è chiusa con le parole della commissaria Ue alla Concorrenza, Margrethe Vestager, la vicenda delle manipolazioni del tasso Euribor, dalla quale si erano sfilate nel dicembre 2013 Barclays, Deutsche Bank, Rbs e Société Générale attraverso un patteggiamento da oltre 800 milioni.
Nel mirino della Commissione sono finiti gli accordi fra i trader, che fissano quotidianamente il tasso sul quale vengono costruiti complessi prodotti finanziari (un mercato da oltre 6mila miliardi di dollari secondo la Banca dei regolamenti internazionali), ma anche strumenti molto più comuni, come i mutui. Non a caso, i consumatori hanno chiesto a più riprese la possibilità di annullare i contratti del passato e rimborsare le famiglie danneggiate. Con intese sottobanco, avrebbero annullato la concorrenza sul mercato dei derivati che le stesse banche usano per proteggersi dalle fluttuazioni dei tassi e che sarebbero stati costruiti sui valori da loro distorti.
Nella sua ricostruzione, Vestager ha fatto riferimento alle chat nelle quali i bancari — non rinunciando al linguaggio da camerati — decidevano di muovere in su o in giù il tasso, a seconda del proprio tornaconto. Comportamenti reiterati tra il 2005 e il 2008. Il 19 marzo del 2007 è uno dei giorni caldi ricostruiti da Bruxelles: vi furono fitti colloqui, partiti già settimane prima, che permisero ai trader di accordarsi per guidare al ribasso il tasso di riferimento.
Da Jp Morgan (colpita con 337 milioni di multa) sottolineano di «aver cooperato a pieno con la Commissione» ma non cambiano linea: «Non abbiamo commesso illeciti. Continueremo a difenderci». Una eventualità, quella dell'appello, accarezzata anche da Hsbc. Per lei il conto è di oltre 33 milioni per i minori mesi di partecipazione al cartello. Anche Crédit Agricole respinge le accuse e la multa da 115 milioni e assicura i suoi azionisti: «Non ci saranno impatti sul bilancio visti gli accantonamenti già effettuati».
La notizia agita un mercato finanziario che ancora si interroga sulla capacità di controllo delle operazioni nelle grandi banche. Ci sono fronti ancora aperti e altrettante preoccupazioni arrivano dalla volontà di de-regolamentare Wall Street manifestata da Donald Trump. E i nuovi casi non mancano. Il quotidiano inglese Financial Times ha pubblicato alcune indiscrezioni sul ruolo dei trader di Citi nel crollo improvviso della sterlina del 7 ottobre scorso: pochi minuti di panico con presunti ingenti ordini di vendita, che la banca ha però definito «gestiti in modo appropriato ». Negli ultimi tre anni, la sola Commissione europea ha staccato oltre 2 miliardi di multe, in sei decisioni che hanno smascherato i cartelli della finanza, e nel luglio scorso ha diramato regole più stringenti sui tassi di riferimento. Bloomberg stima in oltre 8 miliardi il conto totale delle sanzioni erogate a una dozzina di banche, negli ultimi quattro anni, sulle due sponde dell'Atlantico per i vizi su Libor, Euribor e affini. Vestager ha detto che l'ultima decisione segna un punto fermo sulla questione. «Almeno, spero davvero lo faccia», ha però dovuto aggiungere.
LADY CONCORRENZA
La commissaria europea alla Concorrenza Margrethe Vestager ha seguito direttamente il procedimento a carico delle banche accusate di manipolare l'Euribor