Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra forza.
John Kennedy: Miei cittadini non chiedete cosa il vostro paese può fare per voi: chiedete cosa voi potete fare per il vostro paese.
Don Milani: uscirne insieme è politica, uscirne da solo è avarizia
Baggio legge la lettera a San Remo
Roberto Baggio da San Siro a Sanremo restando un Campione
Chi non ha esultato per un goal di Roberto Baggio? Vuoi per la Nazionale vuoi per una squadra di club, tutti almeno una volta abbiamo esultato per quella palla di cuoio dentro la rete.
Non sono un tifoso di calcio, questo mi rende neutrale nell’esprimere tutta l’ammirazione verso un uomo che – al pari di pochissimi altri – può vantare il titolo di “Campione” dentro e fuori l’ambito sportivo.
La lettera che Roberto Baggio ha letto, durante una serata del festival di Sanremo, è una delle pagine più belle nel rapporto pedagogico tra: adulto e giovane.
Questo il testo che lascio ad una Vostra attenta riflessione.
A tutti i giovani e
tra questi ci sono anche i miei tre figli.
Per
vent’anni ho fatto il calciatore. Questo certamente non mi rende un maestro di vita ma ora mi piacerebbe occuparmi dei giovani, così preziosi e insostituibili. So che i giovani non amano i
consigli, anch’io ero così. Io però, senza arroganza, stasera qualche consiglio lo vorrei dare. Vorrei invitare i giovani a riflettere su queste parole.
Non c’è vita senza passione e questa la potete cercare solo dentro di voi. Non date retta a chi vi vuole influenzare. La passione si può anche trasmettere. Guardatevi dentro e lì la troverete.
La
seconda è gioia.
Quello che rende una vita riuscita è gioire di quello che si fa. Ricordo la gioia nel volto stanco di mio padre e nel sorriso di mia madre nel metterci tutti e dieci, la sera, intorno ad una
tavola apparecchiata. E’ proprio dalla gioia che nasce quella sensazione di completezza di chi sta vivendo pienamente la propria vita.
E’ fondamentale essere coraggiosi e imparare a vivere credendo in voi stessi. Avere problemi o sbagliare è semplicemente una cosa naturale, è necessario non farsi sconfiggere. La cosa più importante è sentirsi soddisfatti sapendo di aver dato tutto, di aver fatto del proprio meglio, a modo vostro e secondo le vostre capacità. Guardate al futuro e avanzate.
La
quarta è successo.
Se seguite gioia e passione, allora si può parlare anche del successo, di questa parola che sembra essere rimasta l’unico valore nella nostra società.
La
quinta è sacrificio.
Ho subito da giovane incidenti alle ginocchia che mi hanno creato problemi e dolori per tutta la carriera. Sono riuscito a convivere e convivo con quei dolori grazie al sacrificio che, vi
assicuro, non è una brutta parola. Il sacrificio è l’essenza della vita, la porta per capirne il significato. La giovinezza è il tempo della costruzione, per questo dovete allenarvi bene
adesso. Da ciò dipenderà il vostro futuro. Per questo gli anni che state vivendo sono così importanti.
Non credete a ciò che arriva senza sacrificio. Non fidatevi, è un’illusione. Lo sforzo e il duro lavoro costruiscono un ponte tra i sogni la realtà.Per tutta la vita ho fatto in modo di rimanere il ragazzo che ero, che amava il calcio e andava a letto stringendo al petto un pallone. Oggi ho solo qualche capello bianco in più e tante vecchie cicatrici. Ma i miei sogni sono sempre gli stessi. Coloro che fanno sforzi continui sono sempre pieni di speranza. Abbracciate i vostri sogni e inseguiteli. Gli eroi quotidiani sono quelli che danno sempre il massimo nella vita.
Ed
è proprio questo che auguro a Voi ed anche ai miei figli.
Roberto
IL REDATTORE
L’ economia neoclassica, la scuola di Chicago, Milton Friedman considerano l’uomo come soggetto dedito esclusivamente al massimo tornaconto e parlano di homo oeconomicus. Questo concetto ha trovato una convinzione diffusa nella nostra società del consumo, dell’individualismo (vedi l’articolo del blog: “Per pensare, riflettere e vivere meglio”), dove il denaro è diventato lo scopo del vivere non un mezzo. Si tratta di uno formidabile specchietto per le allodole di questa società che si basa molto sull’apparenza. Lo constatiamo nella vita di ogni giorno dove si studia o si lavora, ma ci svaghiamo con la musica, il teatro, il cinema, l’opera; ci piace passeggiare e a camminare in montagna o in mezzo al verde. Ci rechiamo in gita per svagarci o a visitare posti interessanti e belli; ci appassioniamo all’ arte in tutte le sue espressioni; coltiviamo un hobby; pratichiamo uno sport o ci piace andare in palestra , a ballare o in piscina; stiamo bene con amici e conoscenti; leggiamo, ci informiamo, ci acculturiamo, c’è chi fa volontariato in varie forme ecc. ecc. Agiamo non solo per interesse economico, ma ricopriamo molti ruoli in base a una pluralità di interessi e curiosità; ci spingono le relazioni; ci emozioniamo di fronte a un bambino ad eventi naturali, come un bel tramonto o una giornata al mare; siamo soddisfatti di ciò che riusciamo a realizzare e di quello che ci scambiamo nelle varie relazioni e così via. Non si tratta di essere seriosi, pensierosi, pesanti ma di fare una vita reale, autentica che si basa il più possibile sulla leggerezza, sul sorriso, sulla comprensione e su tutto ciò che è umano, sapendo che ognuno di noi ha dentro si sé cose vitali e non vitali e quindi non dobbiamo sempre essere lancia in resta contro tutte le altre persone, ci conviene essere pazienti con noi stessi e con gli altri e dobbiamo essere il cambiamento che chiediamo agli altri (Ghandi). Questa storia di incasellarci solo in una visione economica ci imprigiona in una sola dimensione, ci ruba la vita e quello che realmente siamo, mentre ogni giorno facciamo cose svariate e siamo diversi a seconda delle molteplici situazioni in cui veniamo a trovarci. E’ bello avere un figlio perché si cresce assieme a lui e si imparano da lui molte cose, anche gli errori che facciamo e che loro, a loro volta hanno diritto di fare. Non conta cadere, ma cosa facciamo ogni volta che ci troviamo per terra, se ci rialziamo e continuiamo nella nostra strada come dice Ghandi: “Non seguite la via tracciata, ma quella che è dentro ognuno di noi, senza paura”
Le seguenti espressioni che sono un regalo di mio figlio:
Danzacome se nessuno potesse vederti.
Cantacome se nessuno potesse sentirti.
Amacome se non fossi stato mai ferito prima.
Vivicome se il paradiso fosse in terra.
Ho deciso di essere felice perchè questo è bene per la mia salute.
Queste invece le ho trovate in un libro:
L’adesso è l’unico tempo che esiste e, quale sia la sfida che vi trovate ad affrontare, date ciò di cui siete capaci (nessuno vi chiede di più di ciò che siete in grado di dare) per far fronte alla situazione così com’è adesso. Se riuscite a cogliere l’opportunità, la potenzialità, la vita e ad assumervi la responsabilità che incontrate oggi, potrete far fronte a quelle che verranno domani. Che le abbiate affrontate o no, quelle di ieri sono passate, non sono più in vostro potere; quelle di domani non dipendono da voi; quindi non date loro energia: usate la vostra energia per gli eventi di oggi.
Se facciamo della gratitudine una pratica quotidiana per ciò che abbiamo e siamo, essa potrà aprirci la mente alle cose positive che ci circondano e diventerà facile vedere il successo e l’abbondanza, in risposta a tutte le necessità, ma non all’avidità. Quindi sviluppiamo una coscienza dell’abbondanza in sostituzione della coscienza di povertà e della sensazione che ci manchi sempre qualcosa.