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20 novembre 2013 3 20 /11 /novembre /2013 15:37

Bologna segue la Cassazione: bimba di tre anni in affido a una coppia gay

Storica decisione del Tribunale minorile. La piccola vivrà per due anni con due 50enni.

Storica decisione del Tribunale minorile. La piccola vivrà per due anni con due 50enni. Ok dei servizi sociali, no del pm

BOLOGNA - Con un provvedimento forse senza precedenti, e che di certo farà discutere, il Tribunale dei minori di Bologna decide di dare in affidamento temporaneo una minore a una coppia omosessuale per due anni. I protagonisti di questa storia sono due uomini di mezza età — la loro è una relazione lunga e consolidata, formano una coppia solida, insomma, secondo amici, servizi sociali e anche secondo i giudici — e una bimba di tre anni che vive in un contesto familiare difficile, come sempre accade per i bambini che vengono dati in affidamento o, in casi ancora peggiori, in adozione.  I due uomini convivono da tempo, hanno un lavoro e un buon reddito, sono una coppia 'stabile e affidabile' secondo i servizi sociali, che - come i giudici - hanno dato parere favorevole all'affidamento, ritenendo che ci fossero tutte le condizioni di serenità e benessere richieste dalla legge. La piccola vive in un contesto familiare difficile nella stessa città e conosce bene i due gay, tanto da chiamarli 'zii' sebbene non vi sia tra loro alcun legame di parentela.

Genova, bambina affidata a due mamme gay. "Da cinque anni vivono tutte felici"

Le donne erano vicine dei genitori della piccola, che hanno gravi problemi di disagio. Una di loro ha avvertito i giudici della sua omosessualità e il tribunale ha confermato l'affidamento. Le verifiche hanno sempre dato esito positivo.

di MARCO PREVE GENOVA - Per la piccola Marta, che all'epoca aveva cinque anni, quella giovane donna, Paola, non era solo la vicina di casa, ma anche una sorta di baby-sitter che si occupava di lei quando la mamma era incapace di seguirla, persa dietro ai suoi fantasmi. Così i giudici, quando hanno dovuto trovarle una famiglia, non hanno avuto dubbi. Il tribunale dei Minori di Genova e gli assistenti sociali nel cercare una famiglia o una persona cui affidare Marta - è un nome di fantasia così come quello di Paola - hanno pensato alla vicina. Ma il giorno in cui è stata convocata per la pratica di affido, Paola ha voluto chiarire una circostanza che riteneva importante: "Voglio che sappiate che io ho una relazione con una donna con la quale convivo da tempo".

Non fu un'informazione insignificante per i giudici e gli psicologi, perché nel momento in cui un bambino viene trasferito ad un'altra famiglia devono essere analizzati tutti i fattori potenzialmente traumatici, quelli che rappresentano un cambiamento significativo rispetto alla situazione originaria. Quindi una città diversa, consuetudini mutate, altri bambini presenti nel nuovo nucleo, e anche le abitudini, il carattere e lo stile di vita del genitore affidatario.

Oggi, a quasi sei anni di distanza, la valutazione positiva da parte del Tribunale si può dire sia stata una scelta felice.

La bambina, che ha ormai dieci anni, ha un'ottima intesa affettiva con la coppia lesbica con cui vive in quello che è un affidamento reversibile. Ossia, nel momento in cui la madre naturale dovesse ritrovare il suo equilibrio, nonché una minima indipendenza economica, potrebbe riprendersi la figlia. Nel 2007, quando questa storia ha inizio, la mamma e il papà di Marta (l'uomo è quasi sempre assente) sono seguiti dai servizi sociali. Entrambi hanno gravi problemi di disagio e gli assistenti sociali segnalano al Tribunale dei Minori che non sono in grado di occuparsi della figlia. Paola, che si era già occupata più volte della bimba, si offre per l'affido e il Tribunale, dopo aver istruito la pratica, decide che non ci sono ostacoli. Nelle periodiche verifiche cui vengono sottoposti tutti gli affidamenti non solo non emergono problemi, ma Marta dimostra di essere molto affezionata a Paola e alla sua compagna. La bambina può anche incontrare periodicamente, e alla presenza di una psicologa, la madre naturale, la quale non solleva alcuna obiezione e non mostra alcuna conflittualità nei confronti della coppia con cui la figlia sta crescendo.

Dopo una storia famigliare tormentata, dai resoconti delle assistenti sociali, sembra che Marta sia riuscita a recuperare una serenità, che appariva seriamente compromessa, grazie all'affetto e alle attenzioni di due genitori dello stesso sesso.

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