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20 febbraio 2013 3 20 /02 /febbraio /2013 20:51

 

 

 

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  Ma il principio non vale in Italia: un diritto solo per chi è sposato

Prima di vedere il caso esaminiamo la questione:

ADOTTARE UN FIGLIO è una decisione non facile o meglio molto impegnativa per le coppie che vogliono ricorrere a questa strada per avere un ruolo di genitori. Si sa che gli adottati avranno dei problemi nel loro sviluppo in quanto persone. Problemi che sia per i genitori , che per i bambini adottati  richiederanno molto impegno di accudimento, affettivo e spesso l’intervento di un analista, per essere superati. Non parliamo poi dell’affido che talvolta vede questi bambini passare da una famiglia all’altra con il ripetersi del trauma dell’abbandono. Quando i bimbi sono grandicelli nessuno li vuole ne per essere adottati ne per l’affido e poi ci sono i casi di fratelli che vengono separati. Questa la realtà al di la delle questioni educative. A parte il fatto che si pone la questione di come avere i figli per i maschi gay, mentre per le donne lesbiche questo avviene  pure in Italia.

Mi sembra utile la testimonianza di Ignazio Marino, specialista medico cattolico e deputato al  parlamento, che avendo abitato per anni negli USA ha affermato: Anch’io ero contrario a pensare all’adozione di figli da parte di omosessuali, mi sono ricreduto dopo aver visto che a scuola i miei figli avevano simili compagni che vivevano ne più e ne meno come loro, con le gioie e  i problemi della vita quotidiana.

Negli USA ci sono molti studi su questo su argomento che non rilevano differenze tra i bambini figli di vari tipi di famiglie.

La sentenza su un Ricorso presentato da una coppia di donne austriache

Corte Strasburgo apre a adozioni per coppie gay

La decisione della corte dei diritti umani: se uno dei due ha figli, il partner deve poterli adottare, come avviene nelle coppie etero

La sentenza su un icorso presentato da una coppia di donne austriacCorte Strasburgo apre a adozioni per copLa decisione della corte dei diritti umani: se uno dei due ha figli, il partner deve poterli adottare, come avviene nelle coppie eteroNelle coppie omosessuali i partner devono avere il diritto ad adottare i figli dei compagni, cosi come avviene per le coppie eterosessuali non sposate. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani in una sentenza emessa su un ricorso presentato da una coppia di donne austriache e dal figlio di una di loro.
La sentenza, definitiva perchè emessa dalla Grande Camera della Corte di Strasburgo, riguarda l'Austria, ma i principi valgono per tutti gli altri 46 Stati membri del Consiglio d'Europa.

LA SENTENZA - Nella sentenza la Corte afferma che l'Austria ha violato i diritti dei ricorrenti perchè li ha discriminati sulla base dell'orientamento sessuale dei partner, visto che in Austria l'adozione dei figli dei compagni è possibile per le coppie eterosessuali non sposate. Il caso in questione è nato da un paradosso: la concessione dell'adozione alla partner avrebbe fatto perdere i diritti alla madre naturale, sua compagna. I giudici di Strasburgo hanno affermato che il governo austriaco non è riuscito a dimostrare che la differenza di trattamento tra coppie gay ed eterosessuali è necessaria per proteggere la famiglia o gli interessi dei minori. Tuttavia la Corte ha nel contempo sottolineato che gli Stati non sono tenuti a riconoscere il diritto all'adozione dei figli dei partner alle coppie non sposate.

IL CASO - Il caso su cui la Corte ha stabilito la violazione dell'articolo 14 e 8 della convenzione europea dei diritti umani, che sanciscono la non discriminazione e il diritto al rispetto della vita familiare, riguarda due donne che vivono da anni in una relazione stabile e il figlio che una di esse ha avuto da un uomo con cui non era sposata. Nel 2005 le donne hanno concluso un accordo di adozione per creare un legame legale tra il minore e la compagna della madre. Ma quando si sono rivolte al tribunale per far riconoscere l'accordo, questo ha opposto un rifiuto. In base l'articolo 182.2 del codice civile austriaco la persona che adotta «rimpiazza» il genitore naturale dello stesso sesso, interrompendo quindi il legame con quel genitore. Nel caso in questione, quindi, l'adozione non avrebbe creato un nuovo legame o rimpiazzato quello con il padre, ma avrebbe reciso quello con la madre naturale del bambino.

IN GERMANIA - Anche in Germania una sentenza è intervenuta a rafforzare i diritti delle coppie omosessuali nelle adozioni: la Corte costituzionale tedesca intervenuta sul caso di una coppia nella quale uno dei due partner aveva adottato un bambino, e l'altro voleva poter a sua volta diventarne genitore adottivo, ha disposto che «l'adozione successiva» sia resa possibile a partire dal giugno 2014. La legge tedesca attualmente non prevede questa possibilità, circostanza contestata dai giudici, che vedono in questa limitazione una lesione delle pari opportunità. L'Alta Corte di Karlsruhe era chiamata a decidere sul ricorso di una donna medico di Muenster, che chiedeva di adottare una bambina bulgara già adottata nel 2004 dalla sua partner.

Un precedente anche per noi, impossibile ignorarlo

Intervista alla giurista Marilisa D’Amico

Un precedente, non immediato, ma spendibile per nuovi ricorsi, da parte di coppie gay, alla corte di Strasburgo .E’ il pensiero di Marilisa  D‘Amico, costituzionalista impegnata a sempre sui diritti civili, all’interno del pool  di giuristi che due anni fa hanno portato davanti alla consulta la richiesta (respinta) di legittimazione italiana dei matrimoni  gay.

In che modo questa sentenza può cambiare il diritto anche in Italia? Una sentenza europea non può essere ignorata, anche se non agisce immediatamente sulle norme di uno stato membro. Però è un precedente. Sia giuridico che culturale.

Nel senso che anche in Italia le coppie gay potrebbero sperare di adottare un bambino? Vista la rigidità delle nostre leggi, è un precedente non tanto sul tema specifico, ma su quanto la corte europea ribadisce. E cioè il diritto per le coppie omosessuali a una vita familiare. E a tutto ciò che ne consegue. Questa sentenza potrà essere molto utile

In quali ambiti? Al concetto di famiglia per le coppie gay, ai figli nati in queste unioni, al riconoscimento dei matrimoni omosessuali celebrati all’estero.

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